Riflettere sulla figura femminile tramite la visione di artisti abili a rappresentare quell’affascinante universo durante epoche distinte. Ecco il punto di partenza di “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione”, mostra allestita negli ambienti della Galleria d’Arte Moderna di Roma e aperta al pubblico fino al 13 ottobre.
Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta curano l’esposizione che include oltre 100 lavori di matrice differente, come dipinti, sculture, fotografie e video, alcuni dei quali risalenti addirittura all’Ottocento e di rado presentati ai visitatori (determinati progetti risultano essere inediti in quanto mai esposti fino ad ora).
Promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra realizzata grazie anche al contributo dell’Istituto Luce-Cinecittà e della Cineteca di Bologna analizza in pratica il modo di percepire nel tempo, dal punto di vista artistico, la donna, passata ad esempio da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a elemento misterioso incline ad interrogarsi sulla propria identità fino al rinnovamento della propria immagine avvenuto in seguito alle contestazioni degli anni Sessanta.
Le produzioni, posizionate su ben 3 piani, provengono da collezioni civiche di arte moderna e contemporanea, quasi a confermare come la sfera femminile si sia rivelata costantemente un tema prediletto nel campo artistico. Il percorso preparato per il pubblico è variegato, poiché il registro cambia in maniera progressiva mostrando da una parte idee classiche ed eleganti, dall’altra installazioni abbastanza sperimentali. Al 2° piano, uno accanto all’altro, ritratti frutto di estrema sensibilità.
Il materiale video raccolto in fase di preparazione della mostra, incluso nella sezione finale dell’esposizione, si ricollega alle relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe.