Si parla di femminicidio in termini di piaga, come se si trattasse delle locuste in Egitto, di folle gelosia o amore malato come cause, e troppo spesso le vittime si trovano a doversi giustificare su un abbigliamento o un comportamento, come se – a prescindere da tutto – no significasse si.
E Il disastroso periodo che stiamo vivendo in quanto a violenze e discriminazioni di genere viene maggiormente amplificato quando le notizie non vengono raccontate, ma strillate. Ecco quanto emerso dal convegno La rappresentazione delle donne nelle emittenti regionali: regole, monitoraggi e formazione, organizzato da DonneinQuota, Rete per la Parità e Comitato Unico di Garanzia presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Primo evento accreditato dal Corecom Lazio giusto di recente autorizzato dal Consiglio Nazionale Ordine Dei Giornalisti a svolgere attività di “Formazione Professionale Continua per i #giornalisti” e che sul tema porta avanti studi e analisi da oltre 4 anni.
E i dati che emergono non sono rassicuranti:
Come emerso da un recente studio l’85% delle donne nel mondo dell’informazione è stata vittima di molestie, proprio da qui bisogna iniziare per una vera e reale rivoluzione.